Quattro personaggi, il duca di Blangis, un suo fratello vescovo, il giudice Curval e il finanziere Durcet si isolano in un inaccessibile castello insieme a quarantadue persone di ambo i sessi, destinate a essere utilizzate come strumenti di piacere. La vita della piccola "comunità" è meticolosamente ordinata per consentire ai quattro protagonisti di realizzare ogni sorta di libidine violenta, in un crescendo di orrori che provocano la morte di trenta vittime. Dopo quattro mesi di efferatezze, delle quali il libro è il dettagliato resoconto, i superstiti torneranno a casa. "Le 120 giornate di sodomia" fu scritto nel 1785, mentre Sade si trovava imprigionato alla Bastiglia. È la sua opera più celebre, una sorta di "enciclopedia" che descrive tutti quegli atti di crudeltà che, proprio dal nome dell'autore di questo libro, hanno preso il nome di "sadismo".
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